CHE COS’È IL BIO-FEEDBACK ELETTROMIOGRAFICO (BFB-EMG)?

Il termine “bio-feedback” indica in generale il ritorno di informazione biologica, ovvero il fatto che una funzione biologica di cui non siamo normalmente consapevoli  viene trasformata in un segnale che riusciamo a percepire.

È facile misurare con elettrodi di superficie la riduzione di resistenza elettrica della cute e trasformare la variazione di resistenza in un segnale acustico o visivo.

Il segnale, che viene reso accessibile attraverso un paio di elettrodi e un sistema di amplificazione, è un suono o una traccia sul monitor di un computer.

Suoni e tracce possono essere resi molto “amichevoli” e trasformarsi  anche in un gioco, così da rendere la tecnica gradita anche ai bambini.

 

Utilizzo del BFB-EMG?

BFB-EMG è uno strumento utilizzato in riabilitazione per migliorare il controllo dell’attività muscolare. Il BFB è stato definito come quel sistema che permette all’individuo di venire a conoscenza di eventi interni (tensione muscolare, battito cardiaco, temperatura, ecc.) tramite informazioni sensoriali, cioè visive e/o acustiche.

In riabilitazione il BFB-EMG permette al paziente di conoscere e controllare l’entità dell’attività di un gruppo muscolare grazie ad elettrodi che ne registrano l’attività elettrica e che, contemporaneamente, la trasformano in segnali visivi ed acustici (feedback). Durante le sedute di allenamento i pazienti sono seguiti da un terapista qualificato all’utilizzo di questa tecnica, i cui suggerimenti si sommano ai segnali dell’apparecchio stesso. In tale modo il paziente viene stimolato sotto vari aspetti e diviene consapevole del proprio lavoro.

 

Il Biofeedback Elettromiografico è una tecnica generale di trattamento che di regola aiuta il fisioterapista nell’insegnare al paziente a contrarre o rilassare i muscoli-bersaglio.

Raramente è prescritta isolatamente, ma ci sono casi in cui il paziente, debitamente istruito dal fisioterapista, può eseguire i trattamenti in autonomia.

QUANDO SI USA?

Trattandosi di un metodo generale di assistenza al controllo motorio, le applicazioni sono moltissime.

In riabilitazione può essere utile per recuperare il controllo di certi gruppi muscolari dopo lesioni del sistema nervoso centrale (per esempio per emiparesi o sclerosi multipla) e per contrastare la difficoltà di reclutamento di certi gruppi muscolari a causa di prolungata immobilità (ci si “dimentica” come attivare completamente un muscolo) o di inibizione dovuta a stimoli dolorosi.

Quali muscoli? Dipende dal problema.

  •  ipotonie non da uso
  •  trattamento post-operatorio dei muscoli ipotrofici
  •  rinforzo muscolare nelle sindromi dolorose di spalla, ginocchia, anche
  •  esercizio terapeutico nelle lesioni nervose periferiche e centrali

 

 

Ovviamente i muscoli degli arti sono il bersaglio più frequente in caso di deficit di forza o in caso di spasticità ma non bisogna dimenticare i muscoli del piano perineale.

Il Biofeedback Elettromiografico è un ingrediente essenziale della rieducazione dei problemi generati da alterazioni del controllo dei muscoli sfinterici in caso di incontinenza vescicale o rettale.

Gli sfinteri normalmente si contraggono e si rilassano nella giusta misura e al momento giusto senza che ne siamo consapevoli, guidati da raffinati meccanismi automatico-riflessi.

Se questi si guastano, dunque, non è facile ottenere contrazione o rilassamento volontari.

Il Biofeedback Elettromiografico è quindi particolarmente utile nel guidare il cervello a ripristinare un controllo ottimale della continenza.

 

 

QUALI CONTROINDICAZIONI CI SONO?

Sostanzialmente nessuna: l’apparato non somministra stimoli: semplicemente “cattura” l’attività elettrica prodotta dal muscolo del paziente.

Un limite, però, è costituito, dalla capacità del paziente di prestare attenzione: “pilotare” la propria attività muscolare seguendo la “mappa” offerta da segnali acustici e visivi può essere difficile se il paziente ha difficoltà nelle funzioni cognitive.

 

  •  ipotonie non da uso
  •  trattamento post-operatorio dei muscoli ipotrofici
  •  rinforzo muscolare nelle sindromi dolorose di spalla, ginocchia, anche
  •  esercizio terapeutico nelle lesioni nervose periferiche e centrali